Via Repubblica 29: la nuova ‘gatta da pelare’ che sta preoccupando il commissario Chiodi
23 Marzo 2012 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Bianca, Cronaca |
ARESE – Nel febbraio 2008 la giunta Perferi la presentò come una grande operazione sociale. A distanza di quattro anni si sta rivelando un pozzo senza fondo per l’amministrazione comunale. Si tratta dell’acquisto da parte del Comune dalla società Botta di ventiquattro alloggi nello stabile sito in via Della Repubblica 29.
Ricevuta l’abitabilità nel 1997, il costruttore affittò le case a equo canone fino al 2007-2008, ma al termine della concessione per gli affitti agevolati le mise in vendita. “Siccome nessuno le voleva comprare perché evidentemente non piacevano – spiega il commissario prefettizio Emilio Chiodi, che si ritrova sul suo tavolo una nuova gatta da pelare – acquistò il Comune per un totale di 3 milioni di euro, uno di tasca propria e due ottenuti dalla Regione Lombardia. Il costruttore uscì di scena, ma oggi l’amministrazione comunale si ritrova con una spesa tra le 500 e le 600mila euro per sistemare lo stabile che presenta notevoli problemi. Sono invaso di lettere di reclami da parte degli inquilini per problematiche varie, fra cui muffe e infiltrazioni d’acqua. Sembrerebbe che all’epoca dell’acquisto non fu fatta una precisa stima del bene”.
La giunta Perferi ottenne il finanziamento della Regione Lombardia nell’ambito del Programma regionale per l’edilizia residenziale pubblica 2007-2009 con il quale fu stanziata a favore dei comuni lombardi per situazioni di bisogno della casa in affitto una prima tranche di 180.842mila euro dei 580 milioni complessivi previsti. Nel 2008 l’assessore aresino all’edilizia residenziale pubblica Carlo Giudici spiegò in consiglio comunale che l’Immobiliare Botta, titolare del diritto di superficie, aveva sfrattato gli inquilini nel giugno 2007 e che la giunta si era dovuta mobilitare velocemente per far fronte all’emergenza con una variazione di bilancio per poter rispettare i tempi del patto di stabilità e portare il preliminare entro il 31 dicembre dello stesso anno altrimenti le somme stanziate nel bilancio 2007 non potevano essere portate in quelle del 2008. Allo stesso modo, se non si riusciva ad avere il finanziamento regionale, non si poteva procedere al preliminare, il quale poteva essere siglato soltanto con la copertura dell’operazione. Il sindaco Perferi fu particolarmente soddisfatto dell’acquisto perché nelle intenzioni della giunta consentiva di affrontare il fabbisogno della casa con un patrimonio comunale più vasto. Ma adesso il commissario non sembra altrettanto felice
Ombretta T. Rinieri
(‘Il Notiziario’ – 23 marzo 2012 – pag. 70)