Augurusa ha parlato del Centro sportivo lanciando un appello a Chiodi: ‘O si compie un atto di forza giuridico, o il Centro rischia di morire’
2 Marzo 2012 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Centro sportivo Arese, Inchieste, Locale, Politica |
ARESE – Giuseppe Augurusa, capogruppo del Pd durante il mandato di Gianluigi Fornaro, presentò in Procura a Milano già molti mesi or sono, pare addirittura prima dell’esposto della Lega Nord, una lunga relazione in qualità di persona informata sui fatti, contro l’affidamento del centro sportivo alla società Intese.
Augurusa lo ha rivelato lunedì scorso durante l’assemblea sul centro sportivo che ha tenuto in biblioteca in qualità di candidato sindaco della coalizione di centrosinistra formata da Pd, Prc, Sel, Socialisti italiani e dalla lista civica Un Forum per la città. Solo un accenno. Perché la “magistratura sta indagando e vi è il segreto istruttorio”. Ma abbastanza da far capire che l’opposizione non restò con le mani in mano al passaggio di consegne degli impianti del “Davide Ancilotto” da Fondazione Arese Cultura e Sport a Intese dopo la manifestazione d’interesse del luglio 2010.
Nel rimarcare di essere il candidato di una coalizione e scivolando via sul fatto che all’interno del consiglio d’indirizzo la gara fu votata a favore anche da Armando Calaminici (Pd) e che l’altro componente di partito Goffredo Scortecci non votò contro, ma si limitò ad astenersi, Augurusa ha velatamente criticato quelle scelte facendo capire come in quei mesi all’interno del Pd si fosse aperta una crepa sulla questione. Per cui rispondendo a una domanda dal pubblico sul perché il Pd non avesse sensibilizzato subito gli aresini su quanto stava accadendo ha risposto piccato: “Il centrosinistra ha deciso di presentare una lista e quindi rispondo per quanto mi riguarda. Poi il Pd risponderà per sé. Quando nel luglio 2010 noi cinque consiglieri dell’opposizione (oltre ad Augurusa, Eleonora Gonnella, Enrico Ioli, Giancarlo Giudici e Paola….) ponemmo il problema ci fu poca risposta da parte delle persone: anche da quelle più politicamente vicine a noi. Qualcuno ci ha detto: Perché protestate? Il centro era in passivo. E’ arrivato un imprenditore. Meno male che c’è qualcuno che fa qualcosa. Se poi quella cosa viene fatta nella piena illegalità passa in secondo piano”.
E’ toccato infatti alla segretaria Paola Pandolfi ricordare gli incontri pubblici organizzati dal partito, i manifesti e i volantini nonché le interrogazioni in consiglio comunale.
Il centro sportivo sarebbe stato dato in gestione senza la sottoscrizione di un contratto. L’unico atto formale firmato da fondazione Facs e Intese sarebbe un verbale di consegna provvisoria degli impianti. Possibile?
Contro lo sfratto deciso dal consiglio d’indirizzo di fondazione presieduto da Stefano Carli, Intese ha proposto ricorso al Tar (il cui testo resta top secret perché è stato depositato al protocollo del comune come documentazione riservata).
Il cdi, vista l’impossibilità di operare (vedi ‘Notiziario’ del 3 febbraio 2012) si è dimesso credendo in un intervento risolutorio da parte del commissario prefettizio Emilio Chiodi, che però non è venuto. Lunedì le critiche non sono mancate.
“Vi è un’attività d’impresa in assenza di accordi formali – ha considerato Augurusa – eppure il rapporto di fatto tra l’ente gestore e il committente c’è a tutti gli effetti perché Intese ha in mano il centro sportivo da diversi mesi ormai. E’ un fatto paradossale. Per cui o Chiodi con i suoi poteri straordinari compie un atto di forza giuridico ricorrendo all’articolo 823 del codice civile per rientrare in possesso del bene oppure si rischia di entrare nei tempi lunghi del ricorso al Tar e non credo che il centro sportivo possa rimanere così ancora per un anno, pena la sua morte. Si è già sgonfiato il pallone del campo 1 di tennis (a causa della mancanza di riscaldamento, ndr) e Intese proibisce a Terna di tagliare i rami degli alberi sotto i tralicci. Se Terna dovesse bloccare la corrente elettrica sulla linea chi paga i danni?”.
In attesa che Chiodi decida, restano aperte anche le indagini dell’Autorità di vigilanza degli appalti pubblici e quelle della Procura.
La ricetta Augurusa per il futuro del centro sportivo (tenendo presente però che non è ancora stato depositato il programma elettorale) prevede il ritorno alla formula della polisportiva, l’inserimento dell’ammodernamento degli impianti nel piano delle opere pubbliche triennali ricorrendo al credito sportivo (che è un mutuo) ripianandolo con gli oneri del nuovo adp ex Alfa Romeo.
Da segnalare una caduta di stile la presenza sul palco dei relatori di Valter Stoppa, tesoriere del Ccsa la cui moglie teneva anche la contabilità dell’associazione. Un conflitto d’interesse denunciato in un’intervista sulle pagine del nostro giornale dalla vice presidente dello stesso Ccsa Giovanna Anoia, mai pubblicamente chiarito.
Ombretta T. Rinieri
(‘Il Notiziario’ 2 marzo 2012 – pag.71)