‘Mettiamoci in gioco’ costretta a emigrare a Garbagnate
23 Gennaio 2012 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Associazioni, Bianca, Centro sportivo Arese, Cronaca, Inchieste, Sociale, Sport |

La giovanissima maestra di tennis aresina che insegna la disciplina sportiva ai disabili in carrozzina
ARESE – Con la stagione 2011-2012 il tennis in carrozzina dell’associazione Mettiamoci in gioco è emigrato da Arese a Garbagnate Milanese. Con le dimissioni di Paolo Esposito da Arese Sport è venuto a mancare l’interlocutore privilegiato con cui la maestra Alessandra Venturi si interfacciava da quattro anni al centro sportivo e di botto si è vista aumentare le tariffe a un livello insostenibile per un’associazione di disabili.
Alessandra, 25 anni, che è anche creditrice di Arese Sport per la scorsa stagione di tre stipendi arretrati, non è andata d’accordo con la nuova gestione. “A settembre – spiega – quando avevamo in programma di fare una ventina di ore a settimana ci hanno chiesto circa 23 euro per un’ora di campo. Avevamo chiesto un contributo al Comune, ma poi è successo che il sindaco è stato arrestato e tutto si è bloccato. Un altro problema ha riguardato la mancanza dei contratti firmati così non è stato chiaro chi fosse il titolato del campo 3 sul quale giocavamo”.
Il Comune di Arese ha delle tariffe standard ma sulla tariffa è stata applicata una percentuale del costo delle pulizie. A Garbagnate Alessandra paga solo 6 euro, il 50% della tariffa intera. E All’ospedale Salvini gioca addirittura gratis per l’unità spinale. Del resto ad Arese i rapporti con Arese Sport si erano deteriorati pesantemente. “Negli ultimi mesi è stato proprio un disastro – dice Alessandra – l’ambiente era quello che era. Avevamo avuto già prima cose che non ci piacevano come per esempio quando usavano il campo per l’attività danzante. Per noi era diventato impraticabile. Io in piedi rischiavo di cadere e farmi male seriamente, mentre ai giocatori in carrozzina sgommavano le ruote. Poi il campo era sporco. Spesso vi erano sputi e scritte.
Ombretta T. Rinieri