Il centro sportivo cambia gestione ed é polemica
9 Gennaio 2012 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Associazioni, Bianca, Centro sportivo Arese, Cronaca, Inchieste |
Flashback – giunta Fornaro n. 103 – continua
di Ombretta T. Rinieri
‘Prealpina’ il 23 settembre 2010 (invio)
ARESE – Dopo anni di silenzio si rialza il sipario sulla gestione del centro “Davide Ancillotto”, laddove l’associazione Ccsa che fino a ieri ha organizzato l’attività agonistica in varie discipline per ragazzi e adulti nelle strutture comunali (piscina, palestre, campi da tennis ecc.) dategli in gestione dalla Fondazione Arese cultura e sport dietro pagamento di un canone fisso, rischia di uscirne. E tornano a emergere i debiti: si parla di 180mila euro per il Ccsa e di circa 540mila per la Facs.
Ora, l’assemblea dei soci del “Cicci” “è stata costretta” ad approvare in pubblico consesso in auditorium con voto pseudo palese una convenzione per un anno con il nuovo gestore dello sport Intese (partecipata per circa il 30% dalla famiglia del sindaco di Garbagnate Leonardo Marone) per gli sport minori. Quelli più remunerativi dal punto di vista delle sponsorizzazioni (come il nuoto e il basket) saranno d’ora in poi gestiti da società private. L’eventuale bocciatura del documento (presentato velocemente su maxi schermo e non consegnato ai soci su cartaceo) avrebbe comportato il blocco dell’attività sportiva degli atleti iscritti (i rinnovi degli abbonamenti alle discipline vengono fatti tra luglio, agosto e i primi di settembre) per mancanza di spazi dove effettuare allenamenti e partite. D’altro canto Intese ha bisogno del Ccsa per gestire lo sport al “Davide Ancillotto”, in quanto l’associazione è titolare delle affiliazioni con il Coni delle discipline sportive.
Il taglio della convenzione arriva dopo un’estate piena di colpi di scena: il “golpe” ai vertici del Ccsa a giugno, le accuse in consiglio comunale del Pd alla giunta Fornaro di essere entrata attraverso l’assessore all’edilizia pubblica Salvatore Crisafulli a “gamba tesa” nel Ccsa; l’arrivo dal 1° agosto scorso del nuovo gestore In.Te.Se a seguito di un avviso di evidenza pubblica indetto sulla base di un articolo dello statuto della Facs per i progetti speciali; il “tradimento” di Paolo Esposito, responsabile del tennis, che dopo aver guidato a giugno la rivolta dei soci contro Mario Nestri e aver operato per l’elezione a presidente di Alfedo Malingambi (già dimessosi nei giorni scorsi) ha dato vita con l’arrivo del privato a una sua società per la gestione del tennis.
Tutta la vicenda è stata infine anche concausa delle dimissione dell’assessore all’istruzione Livio Braga, della Lega Nord, che ha portato un rimpasto in giunta con il passaggio dell’assessore Domenico Congedo (Udc) dallo sport all’istruzione, sostituito a sua volta allo sport dall’ex commissario della Lega Andrea Bartolini, altresì ex sindaco di Pero.
Uno stravolgimento completo, le cui prime avvisaglie sono trapelate a fine giugno quando l’ex presidente del Ccsa Mario Nestri che, vistosi sfiduciato dall’assemblea dei soci che non aspettando la fine del suo mandato ha eletto un altro consiglio direttivo, ha rilasciato dichiarazioni alla stampa parlando di ingerenze politiche nell’attività dell’associazione e affermando di aver lasciato la guida dell’associazione con i conti in ordine. Alla “Prealpina” parlava invece di debiti e di gestione poco trasparente il vice presidente Paolo Esposito, che motivava così la propria decisione insieme con quella dell’assemblea dei soci di cambiare registro.
Intanto su Intese, con capitale sociale di 750mila euro che dovrebbe in cambio della gestione dello sport per i prossimi quarant’anni ristrutturare tutti gli impianti per un totale di oltre 11 milioni di euro, pesano molti interrogativi quali l’esiguità delle disponibilità a fronte degli investimenti che si appresterebbe a dover fare. Già sul territorio voci indiscriminate paventano il rischio di riciclaggio di denaro, che fanno infuriare il sindaco Gianluigi Fornaro, che afferma: “La società ha come azionista principale l’imprenditrice dell’arredamento Adele Luigia Melgrati e amministratore delegato Alessandro Chiappini, ex colonnello dei carabinieri. Mentre su tutta la questione il Pd cittadino presenterà un’ interrogazione al prossimo consiglio comunale del 28 settembre, la società Edil Dama, titolare dell’appalto per la costruzione del Centro Natatorio ha avviato un’azione legale per la mancata concessione della fidejussione da parte del Comune.