Il tennis in carrozzina di Alessandra Venturi
7 Gennaio 2012 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Bianca, Buone notizie, Cronaca, Sociale, Sport |
ARESE – Giocare a tennis in carrozzina? Si può. Lo insegna Alessandra Venturi dell’associazione Disabili Lombardia “Mettiamo in gioco”, unica realtà del genere nella Provincia di Milano.
Alessandra, venticinque anni, laureata in scienze tecniche delle attività motorie con specialistica in attività motoria adattata, allena tennisti disabili fisici e intellettivi da quattro anni. E’ lei che riesce a strappare un sorriso di gioia ai piccoli dodicenni Sofia Brunati di Giussano, Matilde Spreafico di Oggiono e a Stefano Sciarra di Caronno Pertusella ed è sempre lei che allena persone come Carlo Loa, cinque volte medaglia d’oro in atletica alle Paraolimpiadi di Los Angeles del 1984 e bronzo nella scherma a quelle del 1988. La voglia di tutti è quella di non farsi fermare da un tuffo storto in piscina, da una caduta in motorino o dalla spina bifida.
“La nostra associazione – racconta Alessandra – è nata per promuovere lo sport per disabili. In quest’ambito offriamo ai principianti un pacchetto di dieci ore gratuite dopodiché ci si può iscrivere e praticare in gruppo o da soli”.
La sede dell’associazione è ad Arese ma da quest’anno la sua attività si svolge a Garbagnate Milanese, in parte al centro sportivo cittadino e in parte presso l’ospedale “Santa Corona” , mentre sono in corso promozioni nell’ambito della sport terapia anche a Niguarda e a Passirana di Rho.
Alessandra si è fatta le ossa a Como, dove c’era già una realtà che si occupava di tennis in carrozzina. Poi ha trovato un campo in terra battuta ad Arese dove è partito il primo centro vicino a Milano. Alcuni l’hanno seguita e in poco tempo il gruppo è cresciuto fino ad aggregare una ventina di tennisti con un’età compresa fra i dieci e i cinquanta anni.
Una carrozzina da tennis costa intorno ai 3mila euro. “Noi ne abbiamo tre in dotazione – spiega Alessandra – che prestiamo ai ragazzi durante il periodo di prova affinché non debbano spendere subito una cifra così importante. La carrozzina, infatti, dovrebbe essere fatta su misura in base alla tipologia di lesione. Adesso ne stiamo cercando una per bambini, ma è difficile da trovare”.
L’associazione acquista le attrezzature raccogliendo fondi attraverso l’organizzazione di momenti di aggregazione. Motore di tutto è sempre la giovane Alessandra Venturi.
Ombretta T. Rinieri
Per saperne di più: www.mettiamocingioco.info