Il commissario: ‘In breve tempo la situazione del centro sportivo dovrebbe normalizzarsi…’
6 Gennaio 2012 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Bianca, Centro sportivo Arese, Cronaca, Inchieste |
ARESE – Se sul fronte giudiziario l’ex sindaco Gianluigi Fornaro, al momento ancora agli arresti domiciliari, è in attesa dell’udienza di patteggiamento fissata presso il Tribunale di Milano per il prossimo 25 gennaio, su quello amministrativo il commissario prefettizio Emilio Chiodi, insediatosi sulla sua poltrona prima di Natale, ha preso contatto con la macchina comunale, incontrato collaboratori, partiti e associazioni ed entrato nel merito delle questioni rimaste in sospeso dopo le dimissioni di Fornaro e quelle contestuali dei consiglieri della maggioranza Pdl-Udc.
Chiodi, 53 anni, di origini abruzzesi, è a Milano dall’86. Per quindici anni in Polizia di Stato, dal 2001 lavora a stretto contatto con il Prefetto di cui ne è divenuto vice l’anno scorso. Non è alla sua prima esperienza di commissario. Ha già retto le sorti qualche anno fa di Robecchetto con Induno. Di Arese è rimasto favorevolmente colpito, sia per la sua tipologia urbanistica e ambientale che per l’efficienza degli impiegati comunali. Lo abbiamo incontrato per conoscere le sue prime impressioni sulle problematiche cittadine.
“La situazione più critica – ci spiega subito – è quella che riguarda il centro sportivo. Ora sto prendendo visione del dossier della Fondazione Facs e del centro sportivo e sto verificando quanto è accaduto. Diciamo che in prima battuta ritengo anomalo l’affidamento della struttura a una società in assenza di un contratto. Nei giorni scorsi ho incontrato il presidente del nuovo cda di Facs, Stefano Carli, e sono al corrente che sta facendo dei passi per rientrare in possesso del “Davide Ancilotto”. Reputo che nel breve periodo la situazione dovrebbe normalizzarsi”. Facs aveva messo in mora Intese e intimato alla società romana di lasciare la struttura entro il 7 di dicembre. Ma a quella data il personale della Fondazione non era riuscito ad avere le chiavi del “Ciccì” e la consegna era slittata per richiesta di Intese al 22 dicembre. Il 15 la Lega Nord aveva sottolineato l’anomalia con una fiaccolata al grido “Riprendiamoci il centro sportivo”.
A oggi, Intese continua a essere in viale Resegone. Ha però chiuso il bar licenziandone il personale. A casa anche la segretaria. Cosa sta succedendo?“Fondazione ha le sue gambe e si sta muovendo – continua Chiodi – ho fiducia nel nuovo cda. Per rientrare in possesso della struttura sta ricorrendo all’articolo 700 del codice di procedura civile. In questo senso ne sostengo l’azione. Sul comportamento invece del vecchio cda di Facs faremo un approfondimento e vedremo con i miei collaboratori le azioni da intraprendere”.Ma l’urgenza è ovviamente sul rientro nel più breve tempo possibile della gestione del centro sportivo in capo a Facs. Stessa cosa per la gestione dello sport. Secondo indiscrezioni nei giorni scorsi fondazione avrebbe inviato lettere ad Arese Basket , Arese Nuoto e Arese Sport il cui contenuto presumibilmente è volto a interromperne la collaborazione. “Che mi risulti – afferma Chiodi – stanno operando anch’esse in assenza di un contratto, perciò dovranno uscire abbastanza in fretta. Poi si procederà agli affidamenti provvisori con delle convenzioni con le altre società che avevano nel 2010 risposto al bando per la gestione sportiva in modo che l’attività agonistica non subisca interruzioni. Dopo le elezioni (il cui svolgimento sarà fissato dal Ministero dell’Interno entro la fine di gennaio, ndr) le nuova giunta farà un nuovo bando”.
Altri problemi sul tappeto, come quello del “Piano Perferi” il cui tempo per le osservazioni scade il 9 gennaio, sono ancora in una fase di visione preliminare. Il commissario se ne occuperà nei prossimi giorni.
Ombretta T. Rinieri
(‘Il Notiziario’ 6 gennaio 2012 – pag. 62)