Tra Augurusa e Fornaro l’Udc nel futuro di Arese
18 Novembre 2011 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Analisi/Opinioni, Locale, Politica |
Flashback – elezioni amministrative 2009 n. 37 – continua
(Nella sede Pdl l’esultanza di Massari, capogruppo uscente)
ARESE – Lega Nord ‘suicidata’, exploit dell’Udc, Pd e Pdl in flessione rispetto alle amministrative del 2004 e Rifondazione comunista fuori dal consiglio comunale a meno di un apparentamento con il centrosinistra. Sono questi i rilievi politici emersi lunedì notte dalle urne aresine, che rimandano le due grandi coalizioni al ballottaggio del 21 giugno. Le cui incognite hanno già aperto in queste ore le trattative sulle poltrone.
Ad Arese la Lega Nord si è fermata all’11,84%, perdendo oltre 6 punti percentuali sulle politiche 2008. In pratica ha scontato gli accordi sovra territoriali tra i coordinatori provinciali, che hanno costretto la sezione aresina “Marco Pessina” a correre in coalizione con il Pdl, in cambio del candidato sindaco per la Lega nei comuni di Cornaredo e di Lainate. Convinti di stravincere al primo turno in tutti e tre i comuni (Pdl con Fornaro ad Arese e Lega Nord con Bassani a Cornaredo e Carnovali a Lainate) si ritrovano invece tutti rimandati al secondo turno. L’elettorato leghista, fortemente radicato sul territorio, per protesta verso un candidato non condiviso ha votato in modo differente rispetto alle Europee e alle Provinciali, dimostrando di mal digerire le ingerenze dall’alto.
Ricorrendo addirittura al voto disgiunto: votando il simbolo Lega ma favorendo il candidato del centrosinistra Giuseppe Augurusa al posto di Gianluigi Fornaro.
Dopo lo schiaffo dal Pdl, stessa protesta anche da parte di molti elettori dell’Udc, che ad Arese ha raggiunto il 16,68% con la lista civica collegata “Arese al Centro”. Un risultato eclatante pescato direttamente in casa Pdl e del tutto inaspettato, considerato i pronostici che lo davano a non più del 6%. Inaspettatamente l’Udc ha soffiato il pallino alla Lega Nord per la formazione della giunta. Nessuno infatti crede che andrà all’opposizione, pena la perdita di quella quota di consenso appena conquistata, il cui valore ad Arese è poco ideologico e molto pragmatico.
Il Pd (23,69%) raggiunge con le liste collegate il 34,29%. In flessione rispetto al 37,18% del 2004. Ottiene però di andare al ballottaggio, dal quale mancava da due tornate elettorali. E considerando che al secondo turno non è necessario raggiungere il 50 più uno dei voti, potrebbe anche rischiare di vincere se riuscisse a imbarcare sulla propria nave Rifondazione (2,11%) e Udc. Sommando tutti i voti si arriverebbe al 53,8%. Il che vorrebbe dire togliere dopo dieci anni Arese al centrodestra.
Il Pdl registra un 34,08%, insufficiente a governare da solo. Insieme alla Lega Nord raggiunge il 46,64%. Ma il voto della Lega il 21 giugno è incerto. Molti leghisti non andranno alle urne. Vuoi per far mancare il quorum sul referendum del federalismo fiscale. Vuoi perché in polemica sul candidato del centrodestra. Per mantenere la percentuale, potrebbe fare la differenza l’accordo pre-elettorale Lega-Pdl in base al quale, indipendentemente dal risultato elettorale, al partito di Bossi sono assegnati due assessorati su sei. Ma senza Udc non basterebbe comunque. Il quale, guardando ai numer, potrebbe ottenere due assessorati se andasse con il centrosinistra e uno (Lega permettendo) confluendo a destra.
Ombretta T. Rinieri
(‘Prealpina’ – 10 giugno 2009 – pag. 12)