ARESE – Da tempo il Pdl aresino è diviso in correnti i cui referenti politici a livello superiore sono il presidente della Provincia Podestà, i fratelli Larussa, Colucci, Mantovani e Cl. Erika Seeber e Corrado Evangelista (altra voce dissidente nella giunta Fornaro) insieme con Roberta Tellini del coordinamento aresino del partito rispondono a Podestà. Ed è proprio Tellini che spiega la posizione politica all’interno del Pdl del suo gruppo.
“Le dimissioni degli assessori Evangelista prima e di Seeber – precisa – sono state una scelta di trasparenza perché come aderenti al Pdl non riusciamo più a riconoscerci in questa amministrazione e nella sua gestione e perciò abbiamo deciso di prenderne le distanze. Inoltre, anche per l’assenza ora della Lega Nord, ciò che rimane della maggioranza non esprime più il mandato dell’elettore. In una situazione del genere sarebbe opportuno dimettersi tutti, perché è l’unico modo per garantire trasparenza alle persone che ti hanno votato e che non ti hanno votato.”.
La situazione contingente è però un’occasione per fare un tuffo nel recente passato di un partito diviso già di partenza. “Qui ad Arese si può fare tutto. Il coordinamento è formato da quindici persone, ma per avere una sua componente Podestà ha dovuto puntare i piedi e dire: “Tellini entra”. Ma di fatto c’è voluto un anno e mezzo per fare il coordinamento, che però non si riunisce mai. E’ un’invenzione che è stata messa lì per avere quattordici persone che dicono.
Sagace la Tellini sul ruolo giocato dall’Udc. “Sono stati furbi – dice – hanno preso il 20% al primo turno sparando a zero su Fornaro e poi hanno fatto un apparentamento con il Pdl senza mai fare l’atto politico di dichiararsi in maggioranza, cioè nelle liste prefettizie, loro restano, come è stato correttamente ricordato dal Pd in consiglio comunale, in minoranza”. Al proprio partito Tellini chiede trasparenza. “Com’è possibile che lo statuto del Pdl preveda specificatamente che i consiglieri non possano essere coordinatori e Cormanni e Greco sono consiglieri comunali? Com’è possibile che si era stabilito alla costituzione del Pdl laddove ci fosse stato un sindaco di Fi, che il coordinatore sarebbe stato di An e viceversa e noi abbiamo un sindaco di An e un coordinatore di An?”. Ma adesso, facciamo notare, non c’è più Fi e An. “Noi siamo andati a elezione nell’anno che è stato costituito il Pdl – insiste – e c’erano ancora le quote 70 – 30 e ciò significa che io in teoria dovrei essere il coordinatore, perché Baratta si è dimesso e io sono l’unica di tutti quelli uscita da un congresso come vice coordinatore di Forza Italia. E invece abbiamo due consiglieri comunali coordinatori. Ma è possibile che il candidato sindaco doveva essere di Forza Italia e che il candidato sindaco di Fi viene minacciato e una settimana dopo è salta fuori questo candidato di An? Mai al mondo si era parlato di averlo come sindaco. I Larussa hanno deciso e tutti ci si è dovuti piegare”.
O.T.R.
“Il Notiziario” 7 ottobre 2011 – pag. 70