Giorgio Scivoletto: un “idealista” alla guida dell’Asl Provincia Milano 1
11 Luglio 2011 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Cronaca, Personaggi, Sanitaria, Sociale |
RHO – Pubblicità, televisioni e Internet propinano sesso in tutte le salse e a tutte le ore. Aumentano le compulsioni e le promiscuità. Aumenta l’aids. Negli ultimi mesi sono nate sul territorio molte case da gioco. I comuni ne rilasciano le licenze così si sta diffondendo a macchia d’olio il gioco d’azzardo. Nel Parco delle Groane (e non solo) un vivace spaccio di sostanze stupefacenti tiene attive le forze di polizia perché le tossicodipendenze da anni non conoscono battute d’arresto. La popolazione invecchia, molti anziani finiscono nelle residenze socio assistenziali e la loro retta (che dovrebbe essere totalmente a carico del pubblico) incide pesantemente sui familiari dei ricoverati. Perciò aumenta la povertà.
Sono solo alcuni dei problemi paradossali che il nuovo direttore generale dell’Asl Provincia Milano 1 Giorgio Scivoletto promette di voler affrontare. Nominato a giugno dal presidente della Regione Lombardia in sostituzione di Pietrogino Pezzano, accusato di frequentazioni mafiose, Scivoletto, 45 anni, laureato in medicina e chirurgia, é abituato ad avere un occhio di riguardo sul sociale. E’ stato: direttore sociale Asl di Monza e Brianza dal 2004 al gennaio 20011 e di Pavia dal febbraio al 9 giugno 2011; direttore generale della Fondazione “Residenza Amica” di Giussano; direttore sanitario dell’Ipabb di Giussano; medico responsabile sanitario di struttura presso la rsa “Villa Brugherio”; coordinatore dei Gat (Gruppi approfondimento tematici) presso la direzione generale Famiglia e solidarietà sociale di Regione Lombardia.
Scivoletto si è presentato alla stampa insieme con Leonardo Marone, sindaco di Garbagnate Milanese e presidente della Conferenza dei sindaci, che stando alle cronache ha difeso a lungo la figura di Pezzano nonostante le critiche feroci del sindaco di Vanzago Roberto Nava, che alla fine si è dimesso dall’organismo dei sindaci. Ma che ora potrà rientrare. E’ stato questo l’unico accenno al passato burrascoso dei mesi scorsi.
Il nuovo direttore ha tenuto un discorso “ideale”, improntato sulla qualità delle strutture e della professionalità dei clinici per la completa tutela dell’utenza, costituita da soggetti fragili (malati, ipovedenti,stranieri,invalidi), e sulla necessità di “fare rete” con i comuni e il mondo del volontariato.
Fra gli obiettivi immediati vi è la prevenzione contro le dipendenze, che sarà attuata nei luoghi frequentati dai giovani grazie alla collaborazione con le prefetture e con i comuni. Il personale medico dovrà pensare alle dimissioni del paziente già in fase d’ingresso. Il cittadino che non ha ricevuto un’accoglienza adeguata o cattiva dovrà avere la possibilità di presentare le proprie segnalazioni in forma anonima, perché l’obiettivo è quello di partire dai punti di criticità per migliorare gli strumenti dell’Asl.
Sull’invalidità civile il processo dovrà essere completo: dalla domanda al diritto maturato fino ad accelerare e ridurre il disagio che si è creato con il trasferimento della fase di accertamento dall’Asl all’Inps. Massima trasparenza sarà data sulla quota alberghiera delle rsa con il fine di contenere i costi e perfezionare il controllo di gestione delle singole strutture ed evitare alla singola utenza l’aumento delle rette.
Il front-office del distretto dovrà essere il punto dove l’utenza troverà un’informazione adeguata per ricevere al proprio domicilio tutte le informazioni richieste. Scivoletto intende avviare una fase di coordinamento dei piani di zona per trovare le sinergie necessarie a evitare duplicazioni fra comuni e ottimizzare le risorse. E così pure la verifica delle risposte date da un distretto piuttosto che da un altro in modo da andare a verificare i buchi e ottimizzare la programmazione. Saranno sviluppati progetti di revisione del servizio di continuità assistenziale (guardia medica) sulle modalità d’accoglienza del cittadino: “Il professionista che si comporta in maniera scorretta dovrà essere segnalato”. Il concetto che dovrà ispirare il lavoro dei clinici è quello della squadra, in cui ogni professionista mette a disposizione il proprio sapere. “E squadra – ha detto Scivoletto – non solo all’interno dell’Asl, ma anche con il territorio, cioè con i comuni, le scuole, le associazioni”. Le intenzioni sono buone. Ora bisognerà attendere la prova dei fatti.
Ombretta T. Rinieri
11 luglio 2011
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http://www.aslmi1.mi.it/asl.html
http://www.retelombardasalute.com/2011/06/da-dottore-degli-anziani-top-manager.html
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