L’assessore fa partire l’operazione trasparenza: ora vuole tutti i documenti sul centro sportivo
1 Luglio 2011 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Centro sportivo Arese, Inchieste, Locale, Politica |
Bartolini (Lega) vuole vederci chiaro sull’intricata vicenda
ARESE – La gestione del centro sportivo “Davide Ancillotto” è da anni un vero guazzabuglio. Il ping pong di responsabilità tra l’allora amministrazione Perferi e il Ccsa su costi, perdite e mancate manutenzioni straordinarie e ristrutturazioni, si è ora allargato a quello tra Facs (Fondazione cultura e sport) e Ccsa e tra Intese (socio speciale di Facs) e Ccsa (anch’esso socio in Facs). Il tutto senza che mai venisse resa pubblica uno straccio di documentazione economica che facesse luce su torti e ragioni, mentre la gestione delle attività sportive è andata nel tempo peggiorando, con tariffe che crescono e con istruttori e squadre che emigrano verso altri lidi e utenti che abbandonano l’abituale frequentazione delle strutture preferendo centri sportivi limitrofi quali il “Molinello” di Rho o i più modesti centri di Bollate e Garbagnate Milanese.
Politicamente, della vicenda si è sempre occupata la minoranza di centrosinistra con interrogazioni, mozioni e richieste di consigli straordinari (l’ultima avanzata proprio il 29 giugno scorso) senza ancora aver cavato un ragno dal buco. Adesso è la volta della Lega Nord che con il mandato Fornaro è per la prima volta in giunta. Da circa due mesi è quindi partita a opera dell’assessore allo sport Andrea Bartolini e del commissario della sezione aresina Turconi un’operazione trasparenza dall’interno della giunta, che ha già bloccato nel centro sportivo manifestazioni non autorizzate dall’amministrazione comunale e prive dei permessi inerenti il pubblico spettacolo e la sicurezza (l’installazione di gonfiabili da parte di Intese e una serata danzante di Arese Sport) e portato alle dimissioni in consiglio d’indirizzo di Facs del leghista Censi, con la conseguente decadenza del cdi stesso per mancanza di numero legale (vedi “Il Notiziario” del 24 giugno 2011).
Sull’onda delle rimostranze raccolte dai cittadini, la Lega ha deciso di vederci chiaro una volta per tutte e per farlo Bartolini ha chiesto al presidente della Facs Poliani il dettaglio dei flussi finanziari attivi e passivi generati dal centro sportivo dall’agosto 2010 a oggi in capo a Fondazione e/o a Intese; copia di tutte le fatture emesse a favore di tutti coloro che hanno utilizzato gli spazi del centro sportivo, associazioni e società sportive comprese; copia di tutte le fatture ricevute da Fondazione inerenti i costi per la gestione del centro sportivo, complete delle date di quietanza delle stesse e di chi ha provveduto al saldo (Fondazione o Intese); la documentazione esistente dei rapporti intercorsi tra Fondazione e Intese in merito alle autorizzazioni per le manifestazioni, compresa tutta la documentazione tecnica e autorizzativa inerente gli interventi svolti all’interno del “Davide Ancillotto” da agosto 2010 a oggi; la documentazione esistente dei rapporti intercorsi tra Fondazione e Intese in merito alle autorizzazioni per le opere di manutenzione ordinaria degli impianti e degli immobili da agosto 2010 a oggi, comprese le autorizzazioni e le certificazioni necessarie.
Il dubbio nella Lega Nord che qualcosa non vada per il verso giusto si sta alimentando giorno dopo giorno a causa del ritardo maturato dalla Facs nella consegna a Bartolini della documentazione richiesta. L’assessore allo sport è stato infatti costretto negli ultimi due mesi a reiterare la domanda e a coinvolgere per conoscenza il sindaco Gianluigi Fornaro e tutta la giunta. In una lettera protocollata il 30 maggio che fa seguito a una precedente missiva, Bartolini sottolinea come con l’attuale assetto organizzativo gestionale di Facs (che ha dato di fatto mano libera a Intese, ndr) si sia modificato l’uso degli spazi verdi da sempre utilizzati come giardino pubblico in modo tale da scoraggiarne la frequentazione alla cittadinanza fuori dalla pratica sportiva. Richieste e recriminazioni avanzate ancora da Bartolini in una nuova lettera il 24 giugno, dove chiede tra l’altro lo sgombero di gonfiabili dal campetto all’aperto di basket da sempre lasciato alla libera utenza con contestuale pagamento della tariffa dal 14 maggio in poi per l’occupazione del campo.
Fra i punti tutti da chiarire vi sarebbe la realizzazione e attivazione da parte di Intese della Club House con sauna e centro massaggi che mancherebbe dell’autorizzazione necessaria da parte dei vigili del fuoco. Non chiara sarebbe anche la spesa sostenuta da Intese per il rifacimento della piscina: si parla di 30mila euro contro costi che sarebbero stati stimati dall’ufficio tecnico del comune per 120mila euro. “Perché tanta differenza? – ci si chiede – Che materiali sono stati usati? Chi ha fatto il lavoro?”.
Sui rapporti tra Intese-Ccsa, pare che Intese abbia applicato per conto di Facs alla polisportiva costi per l’affitto di spazi di molto superiore a quelli praticati nelle società in cui è socio. Con un evidente conflitto d’interesse. Ma andando all’origine dell’entrata di Intese in Facs, la Lega ha chiesto di conoscere quanto il socio privato abbia versato nelle casse della Fondazione. Sembrerebbe che l’importo, oltre a essere inferiore rispetto a quanto pattuito, non sia stato del tutto coperto e che per la parte ancora da versare Intese avrebbe proposto la fidejussione di un terzo, di cui però non si conoscerebbe ancora il nome. Tanto condizionale che aspetta di diventare indicativo in tempi brevi.
Ombretta T. Rinieri
‘Il Notiziario’ – 1 luglio 2011 – pag. 64