Crisi tra Fondazione e Ccsa
22 Settembre 2010 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Centro sportivo Arese, Inchieste |
(Flashback-Ccsa: “La Prealpina”: 18 marzo 2007)
Duro j’accuse dell’ex dg Stoppa: mai discusso dei debiti accumulati
ARESE – Non sono stati facili nel 2006 i rapporti tra la Fondazione Arese Cultura e sport e il Centro culturale sportivo aresino, chiamati dall’Amministrazione comunale a collaborare insieme per la gestione del centro sportivo “Davide Ancillotto”.
Rapporti difficili che emergono da un lungo j’accuse, che l’ex direttore della Fondazione, Valter Stoppa, ha inviato ai vertici dei due organismi l’8 dicembre 2006, pochi giorni dopo essere stato sollevato dall’incarico dal presidente della Fondazione, Pierluigi Pogliani, “senza alcuna approvazione formale da parte del Consiglio di indirizzo”, che solo in questi giorni è uscito dalle stanze dei bottoni. Il documento, reso noto dalla consigliera comunale Ippolita Papagno (Dca), prenderebbe le mosse dal dubbio “sul futuro della Fondazione con un interlocutore come il Ccsa”, espresso da Nerio Agostini, membro del consiglio d’indirizzo della Fondazione ed ex assessore nella giunta Ronchi, in una comunicazione interna.
Dopo aver ripercorso i passaggi che hanno portato alla creazione della Fondazione, partendo dalla perdita di bilancio del Ccsa per 248.519 euro nella gestione 2003-2004, Stoppa accusa di inerzia il cdi e il cdg della Fondazione: “Non ho mai riscontrato ordini del giorno, discussioni o richieste legate alla domanda che il consigliere Agostini ora si pone”. Macigni le domande successive: “Quali sono le linee guida che il cda ha delineato in merito al rapporto tra Fondazione e Ccsa? Quali sono le proposte che il Consiglio di gestione ha elaborato per incaricare delle attività sportive il Ccsa? E soprattutto con quali dettagli di budget preventivo il consiglio di gestione ha suggerito un canone annuo per il Ccsa di 208mila euro al cdi?”. Poi le risposte di Stoppa: “Non è mai stato posto in alcun ordine del giorno un dibattito sulla questione del disavanzo del Ccsa, sul canone mensile richiesto al Ccsa, compresa la questione della futura esigibilità di tale canone dal Ccsa stesso. Inoltre non è mai stato dibattuto “chi fa cosa”. Non si riscontra da nessun documento che da un anno, come sostiene Agostini, il contratto tra Fondazione e Ccsa è al centro dell’attenzione del cdg e del cdi. Mentre esiste una bozza presentata e illustrata dal direttore generale al cdi il 18 gennaio 2006 relativa ad “Analisi e proposta processi operativi della Fondazione”, mai presa in considerazione come peraltro le analisi dettagliate sul Ccsa, che suggerivo di verificare congiuntamente con il consiglio direttivo del Ccsa stesso”.
Riferendosi ai verbali delle sedute dei “vari consigli”, Stoppa afferma: “Se fossero stati redatti sarei più preciso nelle date” e chiude il lungo j’accuse con una stoccata finale: Il 19 dicembre 2006 è stata convocata l’assemblea dei soci del Ccsa, occasione per avere riscontri al dubbio di Agostini. Mi auguro che questa enunciazione di soli accadimenti abbia dato un piccolo contributo affinché Agostini possa rispondere prima a se stesso. Quando chiede invece a me se la Fondazione ha un futuro con il Ccsa, rispondo che ho ragione di ritenere che la mia opinione non importa a nessuno”. Un j’accuse che Stoppa, però, non firma come ex direttore generale della Fondazione ma come consigliere del Ccsa, rivelando un suo doppio ruolo nella gestione del centro sportivo che ha suscitato negli ignari cittadini aresini molte perplessità.
Ombretta T. Rinieri