Un rapporto costante con la scuola
21 Settembre 2010 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Centro sportivo Arese, Inchieste, Scuola |
(Flashback-Ccsa – “La Prealpina” – 30 luglio 2006 tutta la pagina 24)
ARESE – Nell’educazione allo sport a scuola, il Ccsa gioca un ruolo fondamentale da sempre. A parlarne Rossana Caldarulo, direttrice delle scuole statali d’infanzia e primaria di Arese. “Da anni il Ccsa è nostro partner nel progetto “Giochiamo lo sport a scuola” – spiega – un inserimento nello sport a tutto campo all’interno dell’offerta formativa. Il progetto prevede un approccio a partire dai più piccoli dalla psicomotricità, intesa come orientamento e percezione del sé corporeo in ambito spazio-temporale. Alla psicomotricità si inserisce il nuoto che continua fino alle seconde e terze classi. Cui segue nell’ultimo biennio l’atletica, con lo sviluppo degli schemi motori di base, e gli sport di squadra, con il discorso delle regole, del vincere e del perdere”. Fattivo l’apporto degli istruttori dell’associazione. “Il rapporto è di 1 a 10–12 allievi – spiega Caldarulo – e di uno per classe negli sport a terra per un intervento che dura tutto l’anno scolastico un’ora alla settimana. Per quanto riguarda lo sport a terra, invece, con una copertura che va dalla psicomotricità agli sport di squadra, dall’ultimo anno della scuola dell’infanzia su tutto il ciclo della primaria”.
Oltre che per l’esperienza in campo sportivo, la scuola ha scelto il Ccsa anche per altri quattro punti cardine. “In primo luogo la presenza sul territorio, che garantisce ai ragazzi la possibilità di continuare l’avviamento allo sport a scuola. Il fatto che effettivamente si faccia sport per tutti, perché ciò mette insieme i piccoli campioni con gli altri sportivi, i sedentari con gli ipercinetici e i bambini diversamente abili. Seguono l’attenzione nel saper calibrare il progetto tenendo presenti le difficoltà motorie, la capacità di tenere il passo coi tempi della scuola e di saper rinnovare la proposta. Tant’è che inizialmente era solo il nuoto, poi nuoto e basket e ora c’è un vero e proprio approccio disciplinare.
Ombretta T. Rinieri