Il 1° Maggio degli Alfisti traditi
1 Maggio 2010 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Analisi/Opinioni, Area Metropolitana, Bianca, Commercio, Cronaca, ex Alfa Romeo, Lavoro, Locale, Politica |
All’inizio degli anni 2000, il gruppo assicurativo americano Aig Lincoln acquistava dagli imprenditori bresciani il 70% dei 2 milioni di metri quadrati dell’area ex Alfa Romeo per farci capannoni da affittare alle aziende di logistica avanzata e all’industria tradizionale.
In merito alla sua richiesta di aumentarne le volumetrie, il 24 maggio 2002 il quotidiano ‘La Repubblica’ riportava: ‘Per l’assessore regionale all’industria Massimo Zanello (Lega Nord), la cosa si può fare (‘L’importante è ribadire la destinazione a uso industriale dell’area, non ci dovranno essere centri commerciali o ipermercati’) e anzi bisogna procedere in fretta’. Ma ci vuole il via libera di tutte le parti che hanno sottoscritto l’Accordo di programma per la reindustrializzazione: Regione, Provincia e Comuni limitrofi fra cui Arese e Garbagnate, dove domenica prossima si vota. ‘C’é stata una pausa per le elezioni – dice Zanello – ma da lunedì prossimo chiediamo ai sindaci eletti di sedersi con noi attorno a un tavolo per decidere insieme le modalità dei nuovi insediamenti’. Una richiesta anche alla Fiat, che arriva dopo le voci di cessione dell’Alfa che interessano aziende del Gruppo di Torino: ‘Vogliamo che ad Arese rimanga lo storico marchio Alfa Romeo, la Fiat dovrebbe investire seriamente sul progetto dell’auto ecologica’.
Trascorsi sei anni di tavoli inconcludenti e intervenuto nel frattempo l’Expo, Zanello è smentito dai fatti. Il 25 luglio 2008 sul quotidiano ‘La Prealpina’, all’interno di un’intera pagina dedicata all’ex Alfa e all’Expo, l’allora sindaco in carica Gino Perferi, intervistato da questa cronista sulla veridicità o meno dell’arrivo sul territorio di un mega centro commerciale, oggetto di un’interrogazione in consiglio comunale da parte del centrosinistra, dichiarava: ‘Sono ancora a disposizione 35 milioni di euro per la riqualificazione e le istituzioni interessate stanno convergendo su un’ipotesi di recupero che escluda l’identificazione di nuove case e che preveda insediamenti produttivi e commerciali. Vi è una certezza: almeno il 60 per cento dell’area sarà a vocazione produttiva con produzioni pesante, leggera e ad alta tecnologia. La vocazione commerciale, non ben definita, era prevista nel vecchio accordo di programma per la parte che riguardava l’Aig Lincoln. Oggi, scaduto quello, abbiamo rimesso insieme tutto il territorio e guardando al futuro stiamo tenendo conto della necessità di creare dei servizi in grado di rispondere alle necessità locali. In quest’ambito potrebbe rientrare un centro commerciale di 40-50mila metri quadrati, che sono nulla rispetto ai 2 milioni e 200mila su cui si estende l’intera area del Biscione’. L’eventuale ubicazione in corso di valutazione sono i vecchi depositi delle macchine, che si estendono tra la rotonda dell’uscita autostradale di Arese e la rotonda che conduce verso il comune di Lainate.
‘Comunque – ripete Perferi – l’Alfa Romeo non diventa un centro commerciale. Ma nella moltiplicità di funzioni che andrà ad acquisire, rapportate alle esigenze territoriali, essa sarà oggetto di reindustrializzazione per attività produttive, commerciali e di logistica. Il nostro obiettivo è riscrivere l’accordo che permetterà di avere la destinazione dell’area. Dopodiché sarà compito dei produttori e della politica investire nell’area attraverso Sviluppo Italia’.
Entrando invece nell’ambito della viabilità in vista dell’Expo, Perferi annunciava il prolungamento e lo spostamento entro il 2015 del capolinea ad Arese della tramvia che oggi ferma all’ospedale Sacco, il collegamento della viabilità locale con la Pedemontana, una quinta corsia dell’autostrada, un nuovo passante, la riqualificazioine di Varesina e Sempione e il prolungamento della metropolitana da Rho-Fiera fino ad Arese con l’ex area Ancifap a garantire gli spazi sufficienti per i parcheggi di interscambio. Silenzio assoluto sulla tangenzialina tra l’A8 e l’ex Alfa Romeo a ridosso delle case aresine.
Rileggendo la cronaca di ieri emerge la storia di oggi. Tolta la tangenzialina, tutto era già stato deciso e in gran parte annunciato e conosciuto. Chi fra i politici di maggioranza e di minoranza ha affermato di non sapere nulla del centro commerciale ha mistificato. E infatti, quando Perferi nel consiglio comunale del settembre scorso ha dichiarato di aver sempre informato i politici con anche l’invio della documentazione al loro domicilio, nessuno dei consiglieri presenti ha ribattuto che non fosse vero. Perciò, chi tace acconsente (e ha acconsentito). In barba ai cittadini e ai lavoratori Fiat oggi in mobilità.
Ombretta T. Rinieri