Abusi a Villa Verdiglione guai giudiziari per il guru
15 Giugno 2001 | Inserito da Ombretta T. Rinieri under Cronaca, Cultura, Giudiziaria, Patrimonio artistico |
Stop della magistratura ai lavori all’antica dimora Borromeo, usata come “foresteria culturale”
SENAGO – L’autunno scorso a seguito di un’ispezione della polizia municipale di Senago alcune parti della Villa San Carlo Borromeo sono state messe sotto sequestro, bloccando il cantiere.
E’ scattata un’inchiesta giudiziaria, mentre cominciavano a diffondersi in paese indiscrezioni sul progetto di Armando Verdiglione, proprietario della villa dal 1984, di realizzarvi un albergo con piscina.
“Nessun albergo e nessun abuso edilizio. Nessun ente ci ha mai rimproverato di aver fatto una cosa del genere, perché il principio al quale ci siamo attenuti è il principio del restauro“. Verdiglione respinge così le accuse di violazioni edilizie e ambientali per le quali la procura lo potrebbe rinviare a giudizio.
Verdiglione spiega di aver salvato la villa da una sicura rovina investendo somme importanti in restauri e di avvalersi dell’aiuto di un comitato internazionale di esperti in beni culturali. I lavori riguardano soprattutto la trentina di camere della foresteria, “dove ospitiamo i nostri professori, allievi, artisti, pittori, scrittori e relatori in occasione di corsi, congressi e giornate di studio. E se anche in futuro, dopo le necessarie autorizzazioni, decidessimo di qualificare la foresteria come albergo sarebbe sempre per ospitare i nostri invitati”.
E la piscina sarebbe una vecchia vasca per i pesci che nessuno ha pensato di toccare.
Un violento nubifragio avrebbe infine dato il colpo di grazia al tetto, già diroccato: “Abbiamo un permesso di manutenzione straordinaria. Il tetto era crollato e andava ripristinato. Il crollo è avvenuto successivamente alla presentazione in Soprintendenza del progetto. Abbiamo pensato che potevamo dare comunicazione del ripristino anche successivamente. Si tratta di contestazioni formali che abbiamo già chiarito con il Ministero dei Beni culturali e con gli altri enti”.
“La questione principale – conclude Verdiglione – è la fruibilità pubblica della Villa Borromeo per la quale stiamo lavorando da anni e per questo contiamo di riprendere i lavori di restauro quanto prima”.
Ombretta Tiziana Rinieri
(Prealpina – 15 giugno 2001 – pag.6)
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